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    Diario svedese – scritto n.27: rientro in Svezia

    L’autore di rientro in Svezia dopo una breve settimana in Madrepatria. Volo disperato con Ryanair. Di nuovo a caccia di un lavoro. Ho trascorso l’ultima settimana in piacevole compagnia delle persone care, approfittando del rientro per adeguare il guardaroba all’incombente gelo scandinavo. Il volo di rientro non è stato privo di “simpatici” colpi di scena. Il Boeing 737 della compagnia Irlandese marcia per qualche centinaio di metri sulla pista di servizio per prepararsi al decollo. Flaps abbassati, turbine a piena potenza e via in accelerazione lungo la pista.

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    Diario svedese – scritto n.26: conoscenze e cene

    L’autore ospite a cena. Spesa al Systembolaget. E’ Venerdì, questa sera sarò a cena da Alfredo, l’amico cileno di Santo. Decido di acquistare un presente, giusto per non essere a mani vuote. Su suggerimento di Santo mi dirigo ad uno dei Systembolaget, gli unici esercizi commerciali autorizzati alla distribuzione di alcolici “seri”. In Svezia, come saprete, ci danno dentro, quindi il governo ha il monopolio degli alcolici, la cui vendita è assolutamente controllata. Quanto meno ci provano.

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    Diario svedese – scritto n.25: arbetsförmedlingen

    L’autore all’ufficio di collocamento. Dopo pranzo mi dirigo in centro verso l’Arbetsförmedlingen, l’ufficio di collocamento Svedese. Sono costretto a correre, ho calcolato male i tempi e il drop-in è alle ore 13.30, tra circa un’ora. Arrivo con un buon margine d’anticipo di quasi quarantacinque minuti. La sera prima ho scambiato qualche messaggio nella chat di supporto dell Arbetsförmedlingen con un operatore, il quale mi ha garantito che avrei potuto stampare il CV direttamente in sede, senza problemi.

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    Diario svedese – scritto n.24: tegole

    L’autore alle prese con il primo, grosso problema. Dopo pranzo mi reco con Santo a Bagarmossen, zona meridionale della Capitale. Ho appuntamento con Georgios per il ritiro del mio nuovo acquisto. Arriviamo puntuali alle 14.00 circa all’abitazione, saliamo le scale dello stabile popolare fino al secondo piano. Camminiamo per una ventina di metri lungo il balcone, sul quale si affacciano le porte di legno dei singoli appartamenti, come nei motel hollywoodiani.

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    Diario svedese – scritto n.23: calma

    L’autore presso il KTH. Pensieri sulle amicizie. In seguito all’abbandono formale della vita di ostello tutto scorre più lentamente. Anche la frequenza degli scritti si è sensibilmente ridotta. Prima avevo molto da raccontare, ora un poco meno.  Mi rendo conto che la vita da avventuriero è emozionante ed educativa solo ora che vivo in un appartamento in perfetta solitudine. D’altronde, o si vive una vita da corrispondente estero come fece il buon Tiziano Terzani, o ci si deve cercare una sistemazione stabile. Pochi hanno la fortuna e la costanza di seguire la prima strada.