Diario svedese – scritto n.46: esiti
Attese risposte in seguito ai colloqui.
Questa mattina è giunta l’attesa chiamata dal capo-tecnico: “Ciao Nicola. Ho parlato con il responsabile HR ed ha avuto un’ottima impressione. La prossima settimana ci incontreremo nuovamente e ti farò un’offerta di lavoro. Buon fine settimana!”.
Una risposta decisamente incoraggiante, eufemisticamente parlando.
Con la dovuta cautela preferisco attendere risposte definitive. Decido nonostante tutto di premiarmi con una cena a cinque stelle.
Prima portata: pizza surgelata “Tradizionale” del dr. Oetker, un nome che desta spavento. La pizza è agli spinaci, perché è appunto tradizione, in Italia, aggiungere spinaci alla margherita.
L’elegante scatola nera mostra zone e persone inequivocabilmente italiane: pizzaioli probabilmente nordafricani, un forno a legna, gente in Vespa. Non vedo il mandolino, ma confido nel futuro.
Le immagini sono a garanzia della genuinità e originalità del prodotto (come visibile sul retro preparato in Germania). Al di là dell’aspetto, è una delle migliori pizze che abbia mai mangiato qui in Svezia. Morbida, saporita e senza eccessi di aglio. Promossa.
Soft drink: una cola “open-source”, la “Cola Ubuntu”. Al di là del caso di omonimia, la bevanda è semplicemente un prodotto fair trade. Vagamente somigliante al più noto prodotto Yankee, il drink è gradevole.
Dessert: uno dei prodotti nazionali d’eccellenza, il Kanelbullar. Trattasi di una palla di pasta con granella di zucchero e marmellata, il tutto condito con cannella, una spezia tanto cara agli svedesi che dà il nome al dolce.
Per oggi ho assunto fin troppi carboidrati. Doppia razione di flessioni. E Buonanotte!