Svezia

Diario svedese – scritto n.62: la casa

Questo scritto è il numero 62 di 69 dell'antologia Diario Svedese

Lo sfratto. La ricerca. L’acquisto. La ristrutturazione e il trasloco. Periglioso et incredibile viaggio nel mercato immobiliare svedese.

IMG_0310Era settembre dell’anno scorso, ormai più di un anno fa, quando ci trasferimmo nella amena Råsunda, più precisamente a Näckrosen.
Adorabile area nel comune di Solna, “Näckens” accoglie i visitatori con un grazioso viale alberato, marciapiedi lindi, condomini sobri e colorati (rigorosamente con tinte spente tipo “maglietta al quindicesimo lavaggio”) e piccole botteghe dal sapore antico.
L’area è famosa per aver ospitato la prima Cinecittà svedese, la Filmstaden. In quello che fu tra i più moderni studi cinematografici d’Europa hanno preso vita alcune delle più celebri pellicole svedesi. Solo per citare qualche lavoro del Maestro Bergman: Il Settimo Sigillo, Il Posto Delle Fragole, Persona. Vi è inoltre stato girato il primo film svedese, Il Carretto Fantasma, di Victor Sjöström.
Della Filmstaden resta ben poco in quanto ormai quasi totalmente riqualificata ad area residenziale. Rimangono il bel cancello in ferro battuto, un grande edificio adibito a cinema, il museo ed un pittoresco ristorante sulla collinetta adiacente l’ingresso. Questo genere di operazione tabula rasa è piuttosto comune in Svezia, Paese proiettato verso il futuro talvolta con esagerato entusiasmo. La piazza Sergels Torg in centro a Stoccolma subì lo stesso trattamento tra polemiche e pestar di piedi.

Råsunda, area magnifica, si diceva. E da poco meno di un mese non ci abitiamo più.
Come accennavo nello scritto precedente la cooperativa proprietaria del condominio si è pronunciata, decidendo di non rinnovare ai proprietari l’autorizzazione al subaffitto.
Dovete infatti sapere che in Svezia è ancora diffusissimo il bostadsrätt. Questa forma di contratto prevede che chi acquista un appartamento diventi socio della cooperativa di cui l’appartamento fa parte. Il socio diviene in tal modo “proprietario del diritto di residenza”, il tutto pagando una somma mensile definita “avgift”. Una sorta di spesa condominiale comprendente di solito acqua, riscaldamento, spese comuni e così via.
Il sistema è piuttosto vecchio e frutto delle politiche socialiste degli anni ’60. È Da molti criticato in quanto poco al passo con un mercato immobiliare che in cinquant’anni è decisamente cambiato. Il sistema fu studiato anche per prevenire la speculazione, tanto che la legge prevede che un socio possa subaffittare il proprio appartamento esclusivamente per un anno e solo in determinati casi1, quali ad esempio una permanenza prolungata all’estero per studio/lavoro o il subaffitto a parenti stretti.
E qui entriamo in gioco noi: vivendo nell’appartamento in subaffitto – i proprietari, avendo un bostadsrätt, son considerati infatti in possesso di affitto di prima mano – e non essendo parenti stretti non rientravamo nelle condizioni di cui sopra, ragion per la quale il consiglio di condominio ha imposto loro di trovare una soluzione alternativa. L’unica soluzione è stata la vendita dell’appartamento e il conseguente simil-sfratto del sottoscritto e compagna, con sommo rammarico nostro e dei proprietari, con i quali i rapporti sono sempre stati ottimi, e tutt’ora lo sono.

Questa sorpresa ci ha di fatto imposto di cercar casa altrove in meno di tre mesi essendo il tutto avvenuto poco prima delle ferie estive. Morale della favola: frustrati e stanchi dopo tre traslochi in tre anni sempre dipesi da volontà altrui e complici i costi di affito mediamente alti ci siamo decisi a comprare.
Abbiamo così dedicato i passati due mesi al valzer della ricerca di una casa. Non vi tedierò con troppi dettagli, numerosi blog hanno già descritto in profondità i passi da compiere. Di norma funziona come segue:

  1. caccia all’appartamento tramite motori di ricerca in rete
  2. il famigerato visning, ovvero la visita dell’appartamento prima dell’acquisto
  3. il bolånelöfte, ovvero la richiesta di autorizzazione all’erogazione del mutuo da parte della banca
  4. partecipazione all’asta ed eventuale vincita
  5. firma dei vari contratti e conseguente passaggio di proprietà. Versamento di una cauzione del 15% e accensione del mutuo
  6. facoltativo: ristrutturazione!
  7. trasloco
  8. assolutamente necessario: festeggiamenti

La ricerca dell’appartamento avviene in rete per mezzo di motori di ricerca specializzati e molto avanzati, con tanto di relativa app per smartphone. Per ogni appartamento ci sarà una scheda con fotografie ad alta risoluzione, metratura, planimetria, lavori di ristrutturazione svolti, costi di gestione stimati, etc. I motori di ricerca più famosi sono hemnet.se e booli.se. Poco pratico e decisamente inusuale andare per agenzie a causa dell’estremo dinamismo del mercato immobiliare.
È possibile cercare l’appartamento dei sogni tramite differenti criteri: prezzo, numero di stanze, costo mensile, zona, presenza di balcone, presenza di lavastoviglie e via così. Ogni appartamento sarà disponibile per la presa di visione – il visning – in genere per un paio di appuntamenti della durata di circa trenta o quarantacinque minuti. In queste occasioni, in base ai casi, l’appartamento sarà sfitto o ancora abitato. Nel secondo caso l’inquilino sarà invitato ad assentarsi lasciando l’appartamento alla mercè dei visitatori, il tutto con la supervisione dell’agente immobiliare responsabile della vendita.
Apro una parentesi per descrivere l’esperienza dal punto di vista dell’inquilino: la procedura di vendita è stata avviata mentre ancora vivevamo nel precedente appartamento. Questa operazione richiede che l’immobile venga visionato dall’agente, dunque parzialmente riarredato e svuotato del superfluo. Tutto, apparentemente, lo è: fotografie incorniciate, documenti vari, coperte, asciugamani e accappatoi devono sparire a meno di non essere in tinta con il pavimento o le pareti. L’attenzione è tanto maniacale che in alcuni casi persino la carta igienica è del colore dei tappeti. Queste operazioni sono prese tanto seriamente che l’agente fornirà un vero e proprio vademecum con questo genere di suggerimenti, il tutto per incrementare le probabilità che la vendita vada in porto. Ecco il documento in formato PDF, per farvi un’idea.
L’agenzia invierà poi un fotografo professionista che mediante lenti magiche, grandangoli vari e macchine fotografiche super professionali farà apparire l’appartamento enorme e irresistibile. Insomma, marketing allo stato puro.
Non è tutto, il bello viene ora: concluso l’appuntamento fotografie trascorrerà qualche giorno e sarà l’ora del visning. Verrete dunque invitati a lasciare l’appartamento per il tempo necessario, il tutto dopo averlo nuovamente reso presentabile. In totale, ogni visning richiederà ai proprietari qualche ora di preparazione più il tempo per la visita vera e propria. I visning sono solitamente due, a qualche giorno di distanza l’uno dall’altro.
I proprietari del nostro appartamento sono stati sempre cortesi e disponibili, scusandosi più volte per il disagio, pur non avendo colpe. Altri inquilini non hanno avuto la stessa fortuna. Capita spesso che i proprietari non diano preavviso con conseguenti disagi.

Ma torniamo al visning visto dal potenziale acquirente: una volta raggiunta la zona l’appartamento sarà indicato da una piccola insegna conficcata nell’erba e recante il logo dell’agenzia immobiliare. Un foglio formato a4 affisso alla porta d’ingresso del condominio vi mostrerà ulteriormente la via. Una volta entrati verrete accolti dall’agente, il quale registrerà il vostro nome e numero di telefono, vi consegnerà un opuscolo informativo e vi si appiccicherà alla caviglia decantandovi le doti dell’immobile: dalla comodità della tazza fino al fascino vintage della tappezzeria anni sessanta. Macchie incluse.

booli-solna
Incremento del prezzo dalla base d’asta per gli appartamenti a Råsunda ad oggi, 2 Novembre 2013

Nel caso l’appartamento sia di vostro gradimento parteciperete all’asta. Ebbene sì, a Stoccolma l’asta al rialzo va parecchio di moda: si inizia da un prezzo di partenza stabilito dal proprietario e si rilancia. Il tutto via sms, veloce e facile. Soprattutto farsi prendere la mano.
Verrete informati dell’andamento dell’asta ad ogni rilancio e l’intera cronologia delle offerte sarà visibile su internet, pubblicamente. I nomi dei partecipanti verranno resi noti solo al vincitore.
Questa simpatica e stressante procedura può durare diversi giorni durante i quali il vostro sonno sarà profondamente disturbato, i litigi con la vostra consorte frequenti a causa della vostra irascibilità, produrrete poco sul lavoro ed odierete Stoccolma, gli agenti immobiliari, il mondo e voi stessi. Che il tutto finisca con una conversione al buddismo o un soggiorno in un ashram non è da escludere.

Una volta vinta l’asta verrete convocati dall’agente che si congratulerà per l’ovviamente-ottimo affare, firmerete montagne di documenti, i proprietari vi cederanno le chiavi ed avrete finalmente un appartamento quasi tutto vostro (ricordo: comprate il diritto di residenza, non l’immobile)!  Il tutto senza dover retribuire l’agente, che è pagato da chi vende, senza dover versare il pizzo ad un notaio, ed in tempi molto ristretti. La ricerca, l’acquisto e il trasloco hanno richiesto poco più di un paio di mesi ed in totale quattro appuntamenti con le persone coinvolte. Il mutuo si può richiedere via internet e, in caso la banca accetti, verrà autorizzato in meno di un’ora. Accendere un mutuo è gratuito.
L’asta è stata forse la parte più stressante e complessa ma di norma, a meno di non avere limiti di tempo come nel nostro caso, i passaggi per l’acquisto di un appartamento a Stoccolma sono semplici. Ben più complesso è trovare un appartamento con un buon rapporto prezzo/benefici.
Ad oggi, Novembre 2013, la domanda supera a tal punto l’offerta che gli appartamenti hanno prezzi finali d’acquisto incrementati fino al 30/40% rispetto alla base d’asta, specie in zone particolarmente desiderabili come, appunto, Råsunda. Munitevi di pazienza e fede.

Note

1. Elenco dei prerequisiti sul sito dell’hyresnamnden

Naviga nell'antologia Diario Svedese << Diario svedese – scritto n.61: terzo anno e importanti passiDiario svedese – scritto n.63: gli spazi comuni >>

Nicola “spidernik84”, si è trasferito nel Settembre 2010 a Stoccolma, in Svezia. In questo blog troverete il resoconto della sua avventura in terra scandinava, un lungo viaggio alla ricerca di un impiego e di nuove opportunità, ricco di avventure inconsuete e testimonianza delle sorprese che un trasferimento all’estero presenta. Ad inizio 2019 lascia temporaneamente la Svezia per un periodo sabbatico nel circuito WWOOF.