Diario svedese – scritto n.36: offerte di lavoro e rientro in patria
L’autore l’interessante offerta di lavoro. Rientro in Italia per le feste natalizie.
Dopo un mese di stagnazione, le acque tornano ad incresparsi dolcemente: vengo contattato telefonicamente a più riprese dall’impiegato di un’agenzia interinale. Dopo l’iniziale freddezza del sottoscritto, il dialogo si tramuta in una danza di “corteggiamento” da parte dell’impiegato, il quale si lancia per almeno una settimana in una lode continua del mio curriculum e delle mie “ragguardevoli esperienze lavorative passate”.
L’impiegato mi parla infatti di un’offerta che “non posso rifiutare”, assolutamente adatta al mio profilo: un lavoro ben retribuito in un ottimo ambiente, con corsi di formazione, benefit vari, ricchi premi e cotillon.
In effetti l’offerta è assai appetitosa, rifiutarla sarebbe pura follia. Unico, piccolo inconveniente: il lavoro è a Newcastle, in Gran Bretagna.
Dopo un paio di colloqui telefonici e telematici di un’ora, giunge il sofferto rifiuto da parte mia. Sofferto, specie alla luce del positivo riscontro da parte degli “intervistatori” di Sua Maestà, illuminati dalle mie inattese e brillanti risposte (tipiche, falsissime, preconfezionate lusinghe da responsabili risorse umane).
La bontà della rischiosa scelta sarà valutabile solo a fine Gennaio, data entro la quale saprò di per certo se la ricerca di un lavoro in Svezia si sarà conclusa in un successo.
Mi appresto dunque a preparare la valigia per il rientro di domani pomeriggio. Sarò nuovamente in Italia per le festività natalizie, così da rivedere parenti, amici e persone care. Una necessaria ricarica.
Nel frattempo giungono le 20.00 esatte. Dalla finestra della cucina osservo furtivamente i vicini della casa di fronte: puntualissimi, si siedono a tavola. Qui sono davvero molto, molto, molto precisi.