Svezia

Diario svedese – scritto n.26: conoscenze e cene

Questo scritto è il numero 26 di 69 dell'antologia Diario Svedese

L’autore ospite a cena. Spesa al Systembolaget.

E’ Venerdì, questa sera sarò a cena da Alfredo, l’amico cileno di Santo. Decido di acquistare un presente, giusto per non essere a mani vuote.
Su suggerimento di Santo mi dirigo ad uno dei Systembolaget, gli unici esercizi commerciali autorizzati alla distribuzione di alcolici “seri”. In Svezia, come saprete, ci danno dentro, quindi il governo ha il monopolio degli alcolici, la cui vendita è assolutamente controllata. Quanto meno ci provano.

Faccio il mio ingresso nel negozio e passo in rassegna gli scaffali, sgusciando agilmente tra i clienti: il weekend è alle porte e, come di consueto, il Systembolaget è sotto assedio: donne, uomini, ragazzi, anziani in carrozzina. C’è tutta un’umanità in cerca di conforto in questo luogo di perdizione.
Giungo nel settore dei vini rossi ed individuo l’oggetto della ricerca: Trio, raffinato vino cileno, il preferito di Alfredo. Pago il dovuto dopo aver esibito il passaporto e saluto il commesso, uscendo dal negozio con la caratteristica borsetta viola, vero trademark di ogni alcolizzato svedese che si rispetti.

Mi incontro con Alfredo a casa sua, verremo a breve raggiunti da Manuèl, il collega architetto spagnolo. Alfredo mi chiede come me la cavi in cucina, invitandomi ad osservarlo mentre prepara il pollo: estrae dall’imballo un pollo intero appena acquistato e lo pone sul ripiano della cucina. Armeggia con il volatile tagliando i pezzi non graditi e strappando le interiora a mani nude, gettando le viscere nella spazzatura senza tanti complimenti, tra schizzi di sangue e grasso dei del miglior splatter di serie-b. Notando il mio scarso entusiasmo mi suggerisce, casomai volessi replicare la ricetta, di acquistare del pollo già tagliato.
Passa alla preparazione dell’intingolo a base di olio e aceto, aggiungendo una polverina chiara che mi invita ad annusare. Rischiando un’overdose da spezia, scopro che si tratta di zenzero.

Nel frattempo prepara le patatine in una ciotola e mi serve un Martini Dry con tanto di oliva verde. Brindiamo e parliamo del più e del meno. Poco dopo ci raggiunge Manuèl e passiamo all’antipasto: Alfredo ha preparato dei piatti a base di salmone, insalata e salsa alle verdure. Per l’antipasto ci vuole un contorno appropriato: altro brindisi con vino bianco cileno, altre chiacchiere.

E’ l’ora della cena: Alfredo estrae dal forno il pollo e lo serve con un riso bianco cotto al punto giusto. Con il pollo al forno ci vuole ovviamente un vino adatto: passiamo al rosso cileno. Trio, quindici gradi di rosso composto da tre uve differenti: cabernet franc, cabernet sauvignon e shiraz. Non me ne intendo di vini, ma osservo la bottiglia studiando attentamente ciò che sarà causa della mia prossima ubriacatura.

Ormai tutti in preda ai fumi dell’alcool, intavoliamo un discorso che è un mix di spagnolo, italiano, francese, svedese e inglese, con l’architetto spagnolo che gioca a trovare le analogie tra il catalano e l’italiano. Discutiamo della politica italiana, pure qui, e del buon cibo. Si passa a Cristoforo Colombo e Manuèl mi stupisce, dichiarandosi certo delle origini italiane del grande esploratore. La maggior parte degli spagnoli ritiene infatti Cristoforo Colombo un loro connazionale.
Ride in continuazione ignaro del fatto che Alfredo gli stia rabboccando il bicchiere ad ogni distrazione.

Sopravviviamo in qualche modo fino al dolce: gelato alla panna con fragole. Alfredo deve ritenere il dessert troppo banale, addizionandolo generosamente con del gin. Riesco fortunatamente a rifiutare l’offerta accontentandomi della variante “virgin”.

Nel frattempo, si sono fatte le 3.30 di notte e sono piuttosto a pezzi. Manuèl se ne va a casa barcollante. Mi promette che mi metterà in contatto con un suo amico spagnolo, ingegnere in Ericsson. Senza troppe speranze lo ringrazio e gli auguro un buon rientro.
Rimango a dormire da Alfredo, il quale mi attrezza gentilmente il suo divano per la notte. Distrutto, dormo come non dormivo da mesi.

L’indomani colazione e rientro a casa. Saluto Alfredo e scatto qualche fotografia. Gli alberi sono ormai quasi completamente privi di foglie. L’inverno è davvero alle porte.

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Nicola “spidernik84”, si è trasferito nel Settembre 2010 a Stoccolma, in Svezia. In questo blog troverete il resoconto della sua avventura in terra scandinava, un lungo viaggio alla ricerca di un impiego e di nuove opportunità, ricco di avventure inconsuete e testimonianza delle sorprese che un trasferimento all’estero presenta. Ad inizio 2019 lascia temporaneamente la Svezia per un periodo sabbatico nel circuito WWOOF.