Svezia

Diario svedese – scritto n.21: le difficoltà della vita in solitaria

Questo scritto è il numero 21 di 69 dell'antologia Diario Svedese

L’autore compie la prima visita all’IKEA. Spese continue per l’appartamento. Primi giorni di vita d’appartamento in solitaria.


La mattina ho appuntamento con Santo per un giro all’IKEA di Skärholmen, a sud di Stoccolma.
Il viaggio in metro è privo di contrattempi e giungiamo in tranquillità fino alla stazione della Tunnelbana. Prendiamo dunque l’autobus 707 diretti all’IKEA.
Giunti a destinazione, facciamo il nostro ingresso nel familiare edificio dai colori nazionali, blu e giallo.
La visita segue le regole classiche: percorso prestabilito e desiderio incontenibile di infilare qualsiasi oggetto di nulla utilità nel carrello, con la scusa che “tanto costa poco”.
Resisto alla tentazione imponendomi un generoso budget di massimo cento euro.
Infilo piatti, posate, caraffe, coperta, cuscino, pentole e altro materiale base. Alla cassa, scopro con gran sollievo di rientrare con largo margine all’interno del limite.
Decidiamo di pranzare direttamente nell’edificio con il classico panino e salsiccia miniaturizzati. Essendo la mia carta di credito straniera, sono costretto ad esibire il passaporto. La cassiera bionda mi sorride con entusiasmo nello scoprire la mia nazionalità, pronunciando un “buongiorno” traballante ma ricco di trasporto.
Aggrottando le sopracciglia, medito sull’origine di tale entusiasmo, ritirando il mio panino con salsiccia.
Come da tradizione IKEA, la pietanza va assemblata da sè: prendo dunque la salsiccia, guarnisco con ketchup e maionese, la infilo nel panino. Per poco più di due euro è lecito non pretendere troppo: almeno in questa occasione non serve il cacciavite.
Lasciato il negozio, saluto l’amico Santo e mi dirigo all’appartamento per depositare gli acquisti: lavo per precauzione la nuova posateria, preparo la coperta, infilo il cuscino nella federa e abbandono nuovamente la dimora per rifornirmi al Pris-x-tra in vista della cena.
Per questa sera mi accontento di una pasta al sugo Barilla, assieme ad un tramezzino al formaggio ed una banana.
Saziato, vado a letto per collaudare la coperta e il cuscino.
L’indomani
Con un notevole mal di collo, concludo sia necessario un periodo di adattamento al nuovo letto.
Faccio colazione con muesli, yoghurt e marmellata, annotando mentalmente di dover provvedere quanto prima all’acquisto del famoso “smör”, il burro Svedese. Bevo un tè verde e aggiungo alla nota mentale lo zucchero, attualmente assente nella mia micro-dispensa.
Dedico la mattina ad un giro in lavanderia. Individuo il familiare tabellone e prenoto la lavatrice e l’asciugatrice per domani. Nel frattempo, fotografo tutte le scritte svedesi che incontro al fine di studiarmele.
Il pomeriggio gita al Pris-x-tra. Obiettivo: cibo surgelato e detersivi per bucato.
Infilo nel carrello patate surgelate e hamburger vegetali e di carne, caffè solubile (causa mancanza macchina del caffè), pomodori, insalata e altre inezie.
Giungo deciso al reparto detersivi, ed è lì che provo orrore e sgomento: totalmente ignorante in fatto di bucato, apprendo con scioccante stupore che le tipologie di detersivi sono infinite. Polvere per bianchi, per colorati, per neri, per neri delicati, per seta, per cotone, per lana. E ammorbidente all’arancia, al limone, al limone concentrato, forte, debole, medio, pacco famiglia, tre per due, mini… psicofisicamente distrutto, batto in ritirata verso la cassa posticipando l’ardua decisione a tempi migliori.
Rientrato in appartamento, procedo alla preparazione della cena: l’epica battaglia con il tecnologico piano cottura indemoniato si conclude in un pareggio. Ho la mia cena, per la prima volta discretamente elaborata. La cappa di aspirazione, anch’essa digitale, è ovviamente rotta. Non ho abbondato con l’olio ma i nefasti miasmi della cottura si sono gioiosamente accoppiati con il cotone dei miei abiti.
Mi siedo infine a cenare, soddisfatto del prodotto dei miei sforzi. Insegnamento del giorno: ricordarsi di estrarre dal frigo il pomodoro e l’insalata un’ora prima, così da non doversi gelare i denti.
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Nicola “spidernik84”, si è trasferito nel Settembre 2010 a Stoccolma, in Svezia. In questo blog troverete il resoconto della sua avventura in terra scandinava, un lungo viaggio alla ricerca di un impiego e di nuove opportunità, ricco di avventure inconsuete e testimonianza delle sorprese che un trasferimento all’estero presenta. Ad inizio 2019 lascia temporaneamente la Svezia per un periodo sabbatico nel circuito WWOOF.